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La moda maglieria è anche tecnica

Il Design della Moda e della maglieria in particolare, è oggetto di un significativo corso di laurea tecnica che andiamo a scoprire.

Per scoprire l’evoluzione e le innovazioni anche in prospettiva del design della moda con specializzazione in design della maglieria, incontriamo Giovanni Maria Conti, dinamico Assistant Professor al Dipartimento di Design della Moda del Politecnico di Milano, dove è coordinatore dei laboratori di maglieria.

La grande tradizione milanese nel design e nella moda, entra al Politecnico di Milano nel 2003 nell’ambito del dipartimento di Design della facoltà di Architettura, con quattro corsi dedicati rispettivamente al Design del Prodotto Industriale, degli Interni, della Comunicazione e della Moda. Quest’ultimo è il Corso di Laurea in Design della Moda dove nasce come completamento la specializzazione biennale, per conseguire il dottorato specifico per la maglieria. Solo recentemente, infatti, il design della moda ha iniziato ad affrontare il progetto del capo di abbigliamento anche nel settore della maglieria. Maglieria e moda, certo, ma qui siamo al Politecnico, da cui escono degli esperti non solo nella progettazione dei prodotti e relative tecniche, ma anche nelle analisi metodologiche, nel merchandising e nella gestione di un’industria della maglieria, oltre naturalmente a tutto quanto concerne la moda e quindi il design creativo, che comprende non solo la confezione o i filati, ma anche gli accessori. I risultati positivi si traducono in un 83,7% di laureati che entrano nel mondo del lavoro a tempo pieno entro il primo anno dalla laurea.

maglieria

Ricerca articolata

Se il giornalista ha qualche dubbio su come tecnica ingegneristica e maglieria si sposino con la moda e il design, il professor Giovanni Maria Conti è subito in grado di dissipare ogni dubbio: «Il design della maglieria è un ambito molto specifico all’interno del fashion design – ci dice – e solo da alcuni anni, questo percorso formativo, è stato inserito nella Scuola del Design introducendo un ambito di ricerca molto ampio e articolato.»

Si inizia a parlare di maglieria solo all’ultimo anno del triennio e sarà nel biennio successivo, che saranno approfondite le tecniche, sia per la parte progettuale per lo sviluppo del prodotto, sia tramite i laboratori di modellazione 3D con le macchine disponibili. Ma la maglieria, a differenza del tessuto, produce capi da un filo unico, quindi non esiste il taglia-cuci. Da qui la necessità di conoscere, oggi, e applicare sempre nuovi software in grado di trasferire i dati di laboratorio alle schede tecniche per la produzione industriale.

In più, come ci racconta il Giovanni Maria Conti, i laboratori del dipartimento sono una fucina di ricerca per le innovazioni tecnologiche relative ai filati e a specifici trattamenti di finissaggio sui capi in funzione delle applicazioni, che siano per l’abbigliamento di moda, quello sportivo, o dell’underwear che ha una specificità tutta sua come ad esempio il caso della calzetteria.

I corsi si articolano attraverso esempi che mostrano il percorso progettuale, dall’ideazione al prototipo finale, fino alla industrializzazione. L’innovazione nella maglieria non è quindi solo legata alla ricerca di filati innovativi ma deve essere intesa anche come innovazione funzionale e formale.

Ma come si progetta la maglieria?

«A differenza del tessuto – ci spiega Giovanni Conti – non vi è alcuna limitazione nella maglieria perché tutto parte semplicemente da un filo e quindi un capo di abbigliamento si può inventare e reinventare più volte

Del resto la maglieria ha una lunga tradizione in Italia e gli studenti stessi, devono iniziare ‘sferruzzando’ proprio per apprendere i segreti di una tecnica così antica.

«La maglieria è un importante settore del “made in Italy” – prosegue Conti – e lavorare a maglia rappresenta una delle tecniche più antiche e sedimentate del saper fare tipico italiano

Ma ci tiene anche precisare che nei laboratori del dipartimento si apprende a progettare capi di abbigliamento contemporanei, confortevoli e funzionali, in tutte le applicazioni compreso il jacquard. Altro aspetto importante è che le forme e i volumi nella maglieria possono essere discreti o tridimensionali. C’è inoltre una ricerca sui filati, perché la loro diversità permette di modificare le sensazioni tattili e la percezione visiva del capo.

«Il tessuto, e soprattutto la maglia con la sua flessibilità e morbidezza, è la seconda pelle del nostro corpo. Le sue possibilità espressive sono innumerevoli, e il design e l’ingegneria dei materiali nella progettazione assumono un ruolo di fondamentale importanza nel fashion textile

«Anzi, i tessuti sono la pelle della cultura, sono corpi viventi, in grado di sprigionare energia, di essere punto di partenza di percorsi progettuali che interessano le forme e i modi dell’abitare il nostro corpo attraverso un’introspezione, sensoriale ed emotiva.»

Il professor Conti a questo proposito ci illustra come la continua ricerca di nuovi filati tecnici o misti naturali e tecnici, dà luogo a una continua evoluzione nel campo della maglieria applicata, in cui si aprono nuovi scenari di una progettualità che fa interagire design e moda, design e ingegneria tessile. Da qui la nascita di prodotti innovativi e altri ancora solo in prototipo o come idee che daranno vita a soluzioni sorprendenti.

Cita in proposito la microfibra Dryarn a elevato isolamento termico per abbigliamento sportivo. O il filato solubile Solvron che sparisce con un trattamento di calore e umidità, in modo da dare origine a capi con effetto tipo uncinetto. O i recentissimi filati rifrangenti e fosforescenti che la 3M ha esposto all’Expo di Milano, per tessuti per la protezione civile, ma che nei laboratori KnitLab del dipartimento di Design, vengono utilizzati per progettare nuovi prodotti che l’industria della moda potrà applicare.

Altra sperimentazione è la maglia impermeabile, un cachemire trattato esternamente con silicone, tale da mantenere la mano tipica di questa lana finissima.

Al termine del nostro incontro abbiamo appreso che gli obiettivi di questa accademia sono quelli di formare ‘chi sappia cosa fa’, preparare giovani che siano in grado di entrare nel grande bacino industriale della moda con la consapevolezza che la maglieria è matematica, è ingegneria, è cultura politecnica.

Giovanni Maria Conti Ph.D è Assistant Professor in ‘knit and fashion design’ – Dipartimento di Design – Politecnico di Milano

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